Jehan
Pardonu, Jacques...
Mi intencis nur ludi...
Promesite, mi ne plu intervenos Esperante sur tiu diskuto !
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Jehan, non prenderla male! Era solo uno scherzo! Invece, sono molto contento che ce sia almeno una persona che mi risponda su questo filo!
Jehan
Jehan, non prenderla male !
No problemo !
(Caramba, encore raté... Ça, c'est de l'espagnol...)
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Bisogna dire : "Non c'é problema" o "Nessuno problema"
Jehan
Lo sapevo... Era solo uno scherzo ! ;)
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Macché! Parli italiano molto bene! Ma? Come potrei riempire le innumerabili righe di questo filo da solo? A parlare con se, si puo diventare matto!
Nine, forse hai dimenticato che dovessi inviarmi dei testi nicesi! Li aspetto sempre!
Jehan
Indispensabile grido di giorno : NIIIIINE ! :D
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Jehan, ti ringrazio molto di assistermi!
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Mi piace molto leggere la vostra conversazione :D Ma - che peccato - non ho la risposta alla sua domanda, Jacques. Forse un'altra volta. (:
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Non è niente! :) "In questo momento preciso" (ammirate l'allusione!), sto leggendo alcuni racconti di Dino Buzzati. Credo che tali testi siano l'ottimo modo di sviluppare un buon vocabolario dell'italiano contemporaneo. Sul fondo, mi è sempre piaciuto il pessimismo del autore : da una parte, il pessimismo, mettendo alla luce i lati più bui della natura humana, mi sembra raggiungere l'una delle tendenze più manifeste del realismo universale; dall'altra, - e qui non si puo essere d'accordo con la sua non risposta - il nostro autore affronta la questione primordiale : che dobbiamo fare del nostro tempo di vita, dal momento che siamo immancabilmente inclini a sprecarlo (vedete La ragazza che si precipita)?
A proposito : come si dice in italiano contemporaneo : l'opera di Buzatti o del Buzatti (come si diceva altra volta : l'opera del Dante, i dipinti del Caravaggio...)? Ma! mi sembra un po' gironzolare da solo su questo filo! Forse rumpero il ghiaccio racontandovi una delle barzellette favorite dagli italiani :
Sapete perche è stato scritto CARABINIERI sulle portiere delle loro macchine?
- Perche non entrino per il portabagagli! :D
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Sempre niente, niente e niente! Che disperazione!
Forse un'altra barzelletta per rallegrarvi? Ma vi avverto : ora propongo un italiano meno trasparente!
- Qual'è il colmo per un falegname?
- Aver la moglie scollatta! :) Beh... Facciamo più simplicemente : avete già visitato l'Italia? Quali sono le città, le regioni che vi sono piacciute di più?
Jehan
Sono desolato, Giacomo.
Non sono andato mai in Italia...
Quale è la soluzione del tuo gioco di parole?
Ma non so se potrò comprendere...
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Ma, sembri intenderti dell'italiano, Jehan! Il gioco di parole riguarda il doppio senso dell'aggettivo scollatta : in francese : "décolletée" e "décollée"
E quella barzelletta sui carabinieri, l'avevi capita?
Jehan
Comprendo meglio.
Ma perché specialmente un falegname?
Perché non un altro mestiere?
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Perché un falegname utilizza colla!!! :) :) Ieri sera, ho visto il film "Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore, in versione originale. Non ho capito tutti i dialoghi, tanto è sconcertante l'accento della gente del Sud! Per quanto riguarda il fondo, benche fossi molto più giovanne del "eroe", è già tanto se sono potuto trattenermi dal piangere nella scena dove si vede "Toto" camminando nelle rovine del "suo" cinema... C'è mancato poco che facessi lo stesso nel mio piccolo paese qualche anno fa (in quanto spettatore, naturalmente!) A! tutti quei fantasmi! Tutte le immagini di quello tempo che non ritornerà più mai! Sopratutto, quanto sono dolenti e amari i giorni dopo la festa! Una degli ottimi momenti, alla fine : la scena dove Giuseppe vede il montaggio di tutti i baci legendari censurati dal parroco nei vecchi film, che il proiezzionista Alfredo gli ha lasciato in eredità...
Sarei molto lieto se qualcuno potesse dirmi quale sia il miglior modo di dire :
C'è mancato poco che facessi... abbia fatto o avessi fatto.
Grazie e buona notte a tutti! :) L'ho già chiesto al nostro onorevole webmestre, ma finora non ho ricevuto nessuna risposta : sarebbe possibile dare un altro nome a questo filo? Mi sembra che il titolo attuale non sia abbastanza chiaro! Ora propongo "Parliamo italiano" : che ne dite?
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Devo arrendermi all'evidenza : "uccido il forum" - come mia moglie non fa altro che dirmelo! E tuttavia, mi sembra che parlare o scrivere italiano sia il miglior modo di fare progressi!!! Un' altra barzelletta tradizionale in Italia, che riguarda questa volta i poliziotti.
- Sapete perche a Venezia, i poliziotti hanno sempre una gamba bagnata?
- Perché quando buttano il mozzicone in un canale, lo spengono con un piede... Buon Natale a tutte e a tutti!
Ora, cambiamo lingua un po'!
Ho appena finito la lettura di uno dei racconti di Massimo Bontempelli, intitolato "Il giro del mondo" (1938).
Come non lo sapete forse, questo autore insorse contro il verismo e il psicologismo di Proust, e ha istuito il "realismo magico" in testi dove la realtà sta cinta da un'aureola che lascia intravedere un altro mondo, dove si verrebbero proiettati i nosti desideri, fantasmi più segreti e strani.
Col desiderio di scampare ai suoi debiti, il narratore intrapende il giro del mondo. Si trova nella stazione di Caldiero, vicino a Vincenza, e nota, in un angolo, un ragno che non si muove mai... Subito entra un uomo "impettito", con valigie di cuoio finto che si sforza di disporre meticolosamente sul tavolo e sembra guardare con un certo disprezzo la valigia di tela del narratore, disposta a casaccio. Poi subito l'uomo chiede al narratore, seduto accanto alla stufa, di cambiare posto : tocca a lui, che va a Vincenza, sedere al caldo; il narratore, che fa il giro del mondo e dunque va a ... a Caldiero, è più vicino della sua destinazione! Convinto dall'argumento, il narratore accetta di cambiare il suo posto. Ma subito cambiato il posto, l'uomo si accorge che la stufa e fredda, e muore subito. Il narrattore fa il giro del mondo, torna a Caldiero e nota il ragno sempre immobile nella sua tela...
Lascio concludere a voi... A TUTTE e a TUTTI, auguro un felice anno 2011! Vorrei parlarvi del Capodanno in Italia (almeno nelle grandi città)
A Roma, a Napoli o in altre città italiane, la tradizione del Capodanno vuole che si buttino dalle finestre tutti gli oggetti che non servono più... Vi lascio l'incarico di indovinare quale sia il lavoro degli spazzini!
Ma sapete quale gente sia più particolarmente ansiosa in questi tempi? - La vecchia, perchè ha paura di seguire gli oggetti sulla strada...
Per tutti, che vorrebbero saperne più... Vi rinvio alla lettura del racconto "L'Entrümpelung" di D. Buzzati (Il Columbre), benché le circonstanze siano diverse...
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Buona sera a tutti,
Devo ammetterlo al mio scapito : finora, non avevo letto "il Deserto dei Tartari", di Dino Buzzati. E stata cosa fatta. Non é mica facile concentrare in poche parole l'universo di questo autore : diciamo ch'è constituito di un miscuglio di elementi realisti - sopratutto per quanto riguarda la psicologia dei personaggi e la satira dei regolamenti militari - e di elementi surrealisti, che provengono dall' impossibilità d'identificare i luoghi, dall'inverosimiglianza delle situazioni e del nimbo d'irrealità che avvolge il racconto stesso. Si puo pensare al romanzo "le Rivage des Syrtes", di Julien Gracq, ma l'opera dell' autore italiano è meno "intelletuale" e più dettentrice di un messagio univoco. Quale messagio? Un' affirmazione forte del nonsenso della vita, sempre sperduta tra la speranza ed il rimpianto... Meglio di una lezione di filosofia! Dall'altra parte, credo che questo romanzo abbia ispirato una canzone a Jacques Brel, ma quale? Non me ne ricordo più!
Olbia
credo che questo romanzo abbia ispirato una canzone a Jacques Brel, ma quale? Non me ne ricordo più!
Già, era "Zangra":
https://www.youtube.com/watch?v=b5cPA5vuCLo
Olbia
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Tutto bene! Grazie mille a Olbia! :)
La settimana prossima, me ne vado a fare una piccola passeggiata in Italia coi latinisti : Roma, Ostia, la Villa adriana e Pompei-Ercolano; ma sopratutto, aspetto la pasta, lo zampone et l'amaretto! Ho già una fame e una sede che non ci vedo più!
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Tutto che vi dicevo l'altra volta è stato portato a buon fine! Roma è la più bella città d'Italia, ma state attenti : con lei, bisogna sempre fare i primi passi! In questo viaggio, il mio momento preferito è stato quando ho fatto quattro passi nel quartiere del Trastevere con un piccolo gruppo di allievi : mentre il sole tramontava dietro il Ianicolo, i vicoli s'imporporavano e si riempivano delle voci degl' inquilini sulla soglia della loro casa; Ci si sarebbe creduto in un paese sperduto ai confini della penisola, lontano dalla ciculazione pazzesca del Corso Vittore Emmanuelle II, lontano dal mondo, lontano dalle nostre peoccupazioni cotidiane... Roma? Di lei parla il noto professore Antonio del Guercio : "Non è del latte della lupa che Roma si ricorda, ma della sua condizione di animale, che smette di bracciarsi solo per passare se stesso all'attacco."